Gli esperimenti sulla luce e i colori all’interno di una scatola

“The dark side of the moon” è la frase d’esordio di Luca Balletti, nella sua conferenza a CassanoScienza, ospite della quarta giornata. Il progettista delle attività didattiche e divulgative del CNR “Consiglio nazionale delle ricerche”, prima di addentrarsi nella sua relazione ha spiegato di che cosa si occupa l’ente per il quale lavora: “Fa ricerca in tanti ambiti e ha diversi istituti di riferimento nei quali vengono trattati alcuni dei tanti argomenti dal punto di vista fisico e chimico, storico ed economico”. Con lui anche Cecilia Tria, sua collega nell’ufficio di comunicazione.
“Studiare una materia scientifica significa mandare avanti una conoscenza in qualsiasi ambito” – ha affermato Balletti, continuando a spiegare il ruolo degli enti pubblici riguardo la ricerca.
E poi si è addentrato nella sua relazione intitolata “Science in a box”.
“Fino a poco tempo fa eravamo convinti che il lato nascosto della luna non fosse illuminato, ma con l’ultima spedizione spaziale giapponese abbiamo avuto prove evidenti che anche l’altra faccia dell’astro risplende – ha affermato il ricercatore, coinvolgendo poi il pubblico con la domanda -: Perché la luna splende?”

 

La risposta è sembrata semplice tanto che gli spettatori hanno affermato sicuri che la luna riflette la luce solare e non brilla di luce propria.
Ciò che ha spiegato il relatore ha posto molti dubbi: “La luce ha una natura corpuscolare e si comporta come un’onda – ha continuato l’esperto – è fatta di fotoni, che si generano all’interno del Sole impiegando un grande lasso di tempo viaggiando dal centro fino alla sua superficie, da lì impiegano solo otto minuti per arrivare sulla Terra”.
Balletti ha continuato a porre domande al pubblico, chiedendo, ad esempio, quale sia il colore della luce. “È bianca, essendo la luce un’onda elettromagnetica, per ogni diversa frequenza osserviamo un diverso colore”. E poi ha proseguito rivelando altre informazioni su colori e su come si forma la luce bianca.
L’argomento di questa conferenza è frutto del lavoro che il progettista svolge all’interno del CNR: egli definisce il suo posto di lavoro una vera e propria “falegnameria” dove costruiscono delle scatole di legno per portare avanti i loro esperimenti e scoprire le varie caratteristiche e i fenomeni appartenenti alla luce.
Con alcuni esempli conclusivi Balletti ha poi dimostrato che “le immagini spesso possono ingannare l’occhio umano”.

Articolo di Bianca Bertini, Mariagrazia Giacomobello e Martino Quatraro

Foto di Asia Festa

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