Gli insetti sono il cibo del futuro?

Avete mai mangiato un insetto? Sicuramente. Secondo degli studi, circa 200-250 ogni anno. Non volutamente eh. Magari eravate in bicicletta e un moscerino vi è entrato in bocca, causando il vostro più totale disgusto e ribrezzo. Bleh. Bene, e se vi dicessi che gli insetti si possono mangiare anche di proposito?

In realtà non lo dico io, ma il dottor Giuseppe Bari, Responsabile UO Sezione di Entomologia e Zoologia dell’Università di Bari, che nella giornata di giovedì della V edizione del Festival Cassanoscienza, ha tenuto una conferenza nell’auditorium “Maria Lassandro” intitolata “Insetti nel piatto: nouvelle food o nouvelle vouge?”

 Il dottor Bari, dopo essere stato presentato dal nostro Alessio Perniola e dal nostro prof. Leonardo Giannini, ha mangiato un paio di larve fritte contenute in una bustina. Tutto normale? Tutt’altro, penserete. Eppure tra qualche anno mangiare insetti sarà la normalità. Anzi, una necessità. La FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha stimato che per l’anno 2050 gli abitanti del nostro pianeta diventeranno circa 9 miliardi; un numero esorbitante che implicherà un aumento del fabbisogno alimentare mondiale del 70%. Come soddisfare questo fabbisogno senza che la Terra subisca gravi conseguenze? La risposta sono gli insetti.

Prima che storciate il naso, vediamo tre buone ragioni per le quali dovremmo considerare gli insetti come cibo. La prima è proprio quella che riguarda il nostro pianeta: allevare insetti richiede minore quantità di terreno, minore quantità di acqua, minor produzione di gas metano e un maggior riciclo di nutrienti rispetto all’allevamento degli altri animali. La seconda ragione è che sono ottimi per la nostra salute: se prendessimo in esame ad esempio una cavalletta, vedremmo che essa contiene un numero di proteine molto più alto rispetto a un bovino o un pesce. Infine, economicamente parlando, possono far fruttare molto denaro. Basti solo pensare che 1 kg di una specie di farfalla parassita delle api, costa intorno ai 50€.

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Ma allora dato che gli insetti hanno tutte queste qualità, perché ancora non sono sulla nostra tavola? Per prima cosa, il disgusto che provoca anche solo il pensiero di mangiare un insetto.  La cultura dell’entomofagia (il cibarsi si insetti) è molto sviluppata in Oriente, decisamente molto meno in Occidente. Un altro problema è l’approvvigionamento, come anche le regole rigide da seguire in caso di commercio di insetti per scopo alimentare; prima di iniziarlo, infatti, bisogna avere l’autorizzazione dall’ EFSA (Autorità Europea per la sicurezza alimentare). Regole che però non vengono sempre rispettate, soprattutto per ragioni economiche: se ciò non accade, mangiare insetti potrebbe causare molti danni ed essere nocivo alla salute. Insomma, i problemi ci sono, ma sono, con un po’ di buona volontà, risolvibili.

Provare a cambiare la nostra cultura alimentare, provando ad assaggiare gli insetti senza pregiudizi. Perché no? Un motivo ci sarà se in alcune parti del mondo, come in Thailandia, gli insetti si mangiano quotidianamente. In fin dei conti, anche il sushi, che adesso va tanto di moda, anni fa non era così diffuso qui da noi. Può aiutare (forse) sapere che l’uso dell’insetto nella cucina nostrana non è utopia! Per la preparazione della Trabutina Mannipara (conosciuta come la Manna della Bibbia) si utilizza la linfa del Frassino (che costa 80€ al kg), la quale fuoriesce dalla corteccia dell’albero grazie alla puntura di alcuni insetti. Un altro esempio è la cocciniglia, che è un colorante che si ottiene dall’omonimo insetto; questo viene utilizzato per la produzione di un liquore, l’Alkermes.

Insomma, gli insetti potranno davvero essere il cibo del futuro? Per il dottor Bari, la risposta è sì.  Grazie al loro basso impatto ambientale, al loro grande contenuto di sostanze nutritive, e al loro semplice modo di allevarli, gli insetti saranno il cibo dei nostri nipoti. Volete sapere una cosa? Io ne ho assaggiato uno. E devo essere sincero: nonostante fossi un po’ restio all’inizio, mi sono dovuto ricredere. Che il dottor Bari non abbia davvero ragione?

A titolo informativo, semmai doveste avere voglia di insetti, su internet si trovano confezioni di insetti commestibili. Nel caso abbiate il coraggio, buon appetito!

2 risposte a "Gli insetti sono il cibo del futuro?"

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